Storia

La Chiesa valdese di Villar Pellice fa parte dalle chiese che si costituirono in Piemonte in seguito all’adesione dei valdesi alla Riforma protestante e che, sopravvissute alle guerre di religione e alla “ghettizzazione” nelle cosiddette Valli valdesi, ottennero le libertà civili e politiche nel 1848.

Situata in alta val Pellice, la chiesa di Villar Pellice conobbe fin dalle sue origini un lento e graduale sviluppo. Il primo locale di culto utilizzato dalla comunità fu la vecchia chiesa cattolica, a cui ben presto si andarono ad affiancare altri piccoli edifici situati nelle diverse borgate.

La campagna militare contro i valdesi guidata dal conte Giorgio Costa della Trinità nel 1560 segnò in maniera profonda la chiesa. Le truppe sabaude misero a ferro e fuoco Villar Pellice, distruggendo il tempio e seminando ovunque morte e distruzione. Ricostruito dopo la firma della pace di Cavour, il tempio ospitò nell’aprile 1564 un importante Sinodo.

Nel 1636, dopo l’epidemia di peste che aveva decimato la popolazione anche alle Valli, a Villar erano presenti trecento “case eretiche” per un totale di circa millecinquecento persone.

La violenta repressione del 1655 – conosciuta con il nome di Pasque Piemontesi – risparmiò Villar Pellice: il tempio e il resto del villaggio furono infatti utilizzati dalle truppe mercenarie di origine irlandese come base strategica per attaccare altre località della val Pellice.

Dopo un breve periodo di pace – nel corso del quale furono eseguiti alcuni urgenti lavori di restauro al tempio sotto la direzione del pastore Enrico Arnaud – nel 1686 la comunità valdese fu profondamente segnata da una nuova serie di attacchi perpetrati dalle truppe sabaude: il locale di culto fu dato interamente alle fiamme, la popolazione trucidata e tutte le proprietà requisite e successivamente vendute.

Negli anni successivi al Rimpatrio la chiesa tornò lentamente a crescere e a prosperare: nel 1706 venne inaugurato solennemente il tempio completamente ricostruito anche grazie al generoso contributo del marchese Belcastel, governatore generale della val Pellice.

Come altre chiese delle Valli valdesi, anche quella di Villar Pellice fu profondamente segnata fra Otto e Novecento dal fenomeno dell’emigrazione interna all’Europa e verso Sud America e Stati Uniti. Nel 1856, ad esempio, alcune famiglie si trasferirono definitivamente in Uruguay, dove tra mille difficoltà avrebbero fondato una piccola cittadina chiamata Colonia Valdense.

La fotografia del tempio e presbiterio è conservata presso l’Archivio Fotografico Valdese