Da Rorà a Sciaffusa

La Corale in viaggio per l’inaugurazione di un nuovo tratto delle strade dei valdesi e degli ugonotti

Domenica 24 settembre, giornata speciale per la corale della chiesa valdese di Rorà, in trasferta in Svizzera. In particolare a Thayngen, vicino a Sciaffusa, al confine con la Germania, dove già dal 1683, e per i vent’anni successivi, giunsero ogni anno migliaia di profughi protestanti, ricevendo cure mediche e aiuto finanziario per proseguire il viaggio verso nord. Da qui passa oggi una tappa dell’itinerario culturale europeo «Le strade dei valdesi e degli ugonotti», che attraversa quattro nazioni, partendo dalla Camargue (Aigues Mortes) e arrivando a Bad Karlshafen, a Sud di Hannover, con una “deviazione” in Piemonte per gli itinerari della prigionia, dell’esilio e del Rimpatrio dei valdesi (https://www.lestradedeivaldesi.com/scopri/).
Durante l’estate è stata completata la segnaletica nel cantone di Sciaffusa, Neuchâtel, Argovia e Zurigo, e Thayngen è il punto di congiunzione con il tratto tedesco dell’itinerario. In occasione della festa per l’apertura ufficiale del nuovo tratto, la corale rorenga, con 17 dei suoi elementi, guidati dalla direttrice Luisita Buffa, ha rappresentato i valdesi del Piemonte con due momenti canori particolarmente apprezzati. Il primo nel “salone delle feste” di Thayngen, dove nel pomeriggio si è tenuta la cerimonia, alla presenza di rappresentanti delle chiese francesi, svizzere e tedesche, con vari interventi, tra i quali quello del Prof. Emidio Campi, e la presentazione dell’itinerario e della relativa guida con immagini, alternate al canto che includeva un’esecuzione della famosa Complainte de la mère de Roussel che ha toccato profondamente l’uditorio. Il secondo, nella vicina chiesa riformata, è stato un momento di preghiera e meditazione in tedesco e in francese (a cura della pastora Heidrun Werder e del pastore Bernard Croissant, coadiuvati da Marcella Bodmer-Tron. Qui, la corale ha nuovamente emozionato i presenti. Tra gli interventi, quello del pastore Wolfram Kötter, che ha predicato a partire dal motto dei valdesi Lux lucet in tenebris (Giovanni 1,5) ricordando, tra l’altro, il suo periodo di lavoro tra le chiese valdesi e metodiste italiane. La testimonianza della giornalista e scrittrice Olena Pantsiuk, rifugiata ucraina, ha ricordato come l’essere rifugiati in terra straniera (come i valdesi e gli ugonotti di cui si è parlato durante la giornata) sia un tema tornato di drammatica attualità anche nel nostro tempo.

(da Riforma – L’Eco delle valli valdesi, 6 ottobre 2023)