Un messaggio per il XVII febbraio

E ora, ecco, le grida dei figli d’Israele sono giunte a me; e ho anche visto l’oppressione con cui gli Egiziani li fanno soffrire. Or dunque va’; io ti mando dal faraone perché tu faccia uscire dall’Egitto il mio popolo, i figli d’Israele». (Esodo 3,9-10)

Mosè ha trovato un po’ di pace e tranquillità nella terra di Madian. Forse si è anche dimenticato di Dio o pensa che sia lontano, nel suo passato. Ma nella apparente tranquillità della vita, Dio che è il Santo con la S maiuscola, si ripresenta a Mosè e a tutte e tutti noi. A Mosè si presenta con un cespuglio, un pruno che brucia senza consumarsi. A noi si ripresenta, il più delle volte, con domande alle quali non sappiamo rispondere: sulla vita, sul suo senso, sul futuro, sulla giustizia, sul dolore e sulla morte e il dopo.

Possiamo fare molte cose di fronte a questi pruni ardenti della nostra esistenza: -Ignorarli. “ho troppo da fare, ci penso poi, devo badare alle mie capre, il mio lavoro, il mio divertimento” – Temerli e starne lontani: “non parliamo di disgrazie, di difficoltà, di dolore e soprattutto di morte”. Quel pruno ardente, brucia Mosè potrebbe guardare altrove. Invece, proprio come ha fatto Mosè, siamo invitati ad avvicinarci, cercare e andare incontro al Signore della libertà.

2) Accettiamo di cercare, di fare i curiosi su quel Dio di cui i nostri padri e le nostre madri ci hanno raccontato, su quel Dio che dopo secoli di persecuzioni e ingiustizie ha dato libertà a noi valdesi. Scopriremo, anche oggi, che il Signore risponde e si preoccupa di noi. A Mosè e a tutte e tutti noi rivela che Lui è soprattutto un Dio che vuole darti sempre libertà, una libertà basata su tre relazioni: a) Tu e Dio. Non temere anche se ti sei allontanato dal Santo, Lui si ripresenta a te, non si stanca di cercarti e di farsi cercare. b) Tu e gli altri. I tuoi fratelli e le tue sorelle esistono. Possono essere lontani, schiavi in Egitto o i disperati di oggi, il Signore non dimentica nessuno di quelli che vivono in un mondo ingiusto, anche quello della guerra e ti invita a fare quanto tu puoi per risollevare chi piange. Tu sei parte di una comunità, anche quando è lontana. c) Dio e gli altri. Dio vuole occuparsi di loro, e vuole farlo attraverso la tua opera caro Mosè. E la tua caro/cara discendente degli Ebrei e dei valdesi perseguitati.

3) Ora va! Vai Mosè, ne sai abbastanza per andare in Egitto. Vai tu Valdese nel mondo confuso e pagano di oggi. Vai a dire a tutti che: il Santo, Il Signore, non può essere eliminato e si occupa di te, che tu lo voglia o no. Avvicinati in o riavvicinati a Lui. Dio, il Santo, vuole liberare uomini e donne. Vuole strapparli, ieri dall’Egitto, oggi da ogni situazione di schiavitù, povertà, oppressione, guerra, solitudine, timore del futuro, della vita e della morte. E in questa avventura di liberazione, Dio vuole coinvolgere te, la tua vita e vuole riempirla di speranza e di senso, vuole che tu sia davvero libero, anche dalle tue paure. Amen

Claudio Pasquet