Ma Gesù ad alta voce esclamò: «Chi crede in me, crede non in me, ma in colui che mi ha mandato; e chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io son venuto come luce nel mondo, affinché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. Se uno ode le mie parole e non le osserva, io non lo giudico; perché io non son venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo. (Giovanni 12, 44-47)
Vicino al Natale sentiamo con intensità il bisogno di Parole che siano di sostegno e di consolazione, ma anche di luce sul presente, su noi stessi e sul nostro futuro. Da ormai due anni viviamo una situazione di incertezza e tensione dovuta al Covid, possiamo ancora sperare? Si, perché:
Gesù è venuto per darci una migliore visione della nostra vita e del nostro mondo.
Anche se siamo minacciati da tenebre di ogni tipo: economiche, ecologiche, sociali e sanitarie, come credenti possiamo continuare a pensare che questa vita possa comunque riservarci qualcosa di positivo. Il Cristo ci invita a non farci imprigionare dal buio senza uscita del pessimismo e della disperazione. Anzi ci invita a guardare a Lui per trovare sempre nuova occasione per vivere la nostra esistenza anche con la gioia di chi sa che la sua speranza viene da Dio e nulla potrà mai togliercela. Anche nel mondo in cui tutto appare incerto e avvolto dal buio, noi sappiamo di avere una luce che illumina il nostro cammino.
Gesù è venuto per farci capire chi siamo davvero.
Siamo e restiamo persone facile preda del peccato in tutte le sue forme, anche nelle piccole cose quotidiane. Nei mass meda continuiamo a sentire quotidianamente notizie di violenza, odio e insofferenze tra gli esseri umani. Altroché “andrà tutto bene”! Se ignoriamo la Parola di Dio non c’è più limite alle bassezze che possiamo commettere senza neppure vergognarcene. Ma quella Parola, ascoltata e meditata, ci aiuta a giudicarci e a cambiare.
Possiamo cambiare e convertirci non per timore del Signore, ma perché Lui ci ama incondizionatamente, Gesù lo dice chiaramente in questo passo: perché io non son venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo. Avanti quindi, e con coraggio, non saremo mai soli, con noi sarà sempre il Signore di cui ci ricorderemo a Natale, quello che vuole la nostra salvezza e la nostra felicità, e non per questa vita soltanto.
Infatti Gesù è venuto per darci una speranza eterna.
Gesù ci annuncia così una vita che non finisce con la morte del nostro corpo fisico. Una vita che, grazie al Signore, ci è promessa eterna. Il Signore ci aiuta a combattere le tenebre della nostra esistenza quotidiana, dandoci la certezza che Lui, per noi, ha già sconfitto le tenebre eterne di morte.
Ecco perché in questo periodo di Avvento e di Natale, noi aspettiamo, per fede, l’ultimo Natale in cui Cristo tornerà e finalmente assaporeremo quell’eternità di pace che oggi non osiamo neppure immaginare.
Amen Claudio Pasquet