Storia

La comunità valdese di Rodoretto è una delle quindici chiese costituitesi successivamente all’adesione dei valdesi alla Riforma protestante nel 1532 e riconosciute dall’accordo di Cavour del 1561. Rimasto in vigore fino al 1848, fissò i limiti territoriali entro i quali i valdesi avevano diritto di abitare e professare il loro culto.

Situato in val Germanasca, in un vallone dall’imboccatura stretta e di non facile accesso, Rodoretto aderì ufficialmente alla Riforma protestante nel 1556. Affidata fin da subito alle cure del pastore di Prali, la chiesa riuscì a raggiungere nel giro di poco tempo una notevole consistenza numerica.

Se le persecuzioni antivaldesi del 1655 toccarono marginalmente la comunità, l’invasione della val Germanasca da parte delle truppe francesi guidate dal comandante Catinat nel 1686 seminò morte e distruzione: tutte le proprietà appartenenti ai valdesi furono prima confiscate e poi vendute mentre il tempio venne completamente raso al suolo. Ricostruito negli anni successivi al Glorioso Rimpatrio, il locale di culto venne però ben presto definitivamente abbandonato.

Il Settecento e le prime decadi dell’Ottocento rappresentarono per la comunità un momento di crescita e sviluppo. Nel 1729 fu costruito nel cuore del paese un nuovo tempio che nel corso degli anni successivi subì alcuni importanti lavori di ampliamento e restauro, finanziati grazie ad un generoso dono proveniente dalla Prussia.

Ottenuta l’autonomia da Prali nel 1829, la chiesa venne affidata prima al pastore Jean Jacques Bonjour, futuro moderatore della Tavola valdese, e poi ad Alexis Muston, autore di molte importanti opere dedicate alla storia valdese.

Nel 1843 il colonnello inglese Charles Beckwith si fece carico della costruzione di un nuovo tempio, garantendo la copertura finanziaria purché potesse prendere ogni decisione in merito. Pur completato nel 1844, l’edificio venne inaugurato solamente nel corso dell’anno successivo: nel gennaio 1845, infatti, una valanga si era abbattuta su Rodoretto, distruggendola in parte e uccidendo il pastore Daniele Buffa e tutta la sua famiglia.

Negli anni successivi al 1848, la chiesa venne profondamente colpita dal fenomeno dell’emigrazione verso l’estero: tra la fine del secolo e l’inizio del Novecento molti lasciarono Rodoretto alla volta della Francia o del Nord America.

Affidata nel corso degli ultimi decenni alle cure del pastore di Prali, la chiesa valdese di Rodoretto ha cessato le proprie attività nel 2014.

Testo di Luca Pilone, fonte: Patrimonio culturale metodista e valdese; il testo si trova qui.